mercoledì 24 dicembre 2014

La signora dei gomitoli: una fiaba di Natale


La signora dei gomitoli abita laggiù, proprio lì. È una casetta nascosta in un labirinto di strade, ma voi, se seguirete un profumo di cioccolata e di nuvole, potete sperare di trovarla. È un profumo così strano perché i suoi gomitoli sono speciali: in ognuno di essi è racchiusa una storia. Nessuno sa come faccia quella signora ad avere dei gomitoli tanto bizzarri. Alcuni dicono che li abbia già in casa, e che, per trovarli, le basti riordinare un po’ i cassetti, aprire gli armadi e frugare tra le stanze piene di luce e polvere della sua infanzia. Altri dicono che abbia dei piccoli aiutanti simili a folletti, cacciatori di storie, che vanno in giro per il mondo ad acciuffarle, riuscendo a scovarle nei posti più impensabili. Ma chi sa come stanno le cose? Nessuno li ha mai visti.

Questo è l'incipit della Signora dei gomitoli, una fiaba natalizia che è stata pubblicata ieri sul "Corriere della Sera/Bergamo" e che potete leggere ora integralmente sul sito del quotidiano: La signora dei gomitoli.

La signora dei gomitoli, di Gisella Laterza.
Illustrazione di Francesca Cappellini per il "Corriere della Sera".

Con questa storia vi faccio i miei auguri di buon Natale.
Gisella

lunedì 22 dicembre 2014

Quando si incontra un angelo #6
L'angelo senza nome


Eccoci arrivati all'ultima tappa del nostro piccolo viaggio. Parliamo ora del mio angelo sperduto.

Per chi capitasse qui per la prima volta, riassumo la situazione. 
Come vi avevo annunciato in questo post, quando viene dicembre... si può incontrare un angelo. Ecco infatti una mini-rubrica adatta sia a chi conosce sia a chi non conosce ancora il mio romanzo d'esordio, edito l'anno scorso da Rizzoli.

La prima tappa ha visto protagonista Aurora.
La seconda La signora della foresta.
La terza Sera.
La quarta Argento.
La quinta Il frate girovago.
Eccoci dunque all'ultimo incontro...

L'ANGELO SENZA NOME


"Devi andare a conoscere il mondo. [...] Là, tra gli esseri umani che sanno vivere, ci sarà qualcuno più degno di me di darti il nome che cerchi. È in quel nome che troverai te stesso, ed è nella persona che ti darà quel nome che troverai il tuo cuore mortale."
(La signora della foresta all'angelo
in Di me diranno che ho ucciso un angelo, Rizzoli, p. 55.)

***

A volte gli angeli cadono. Non sanno nulla del mondo umano, eppure ne sono attratti a tal punto che vi precipitano. Questa è infatti la storia di un angelo che cade sulla Terra e inizia un viaggio alla scoperta delle emozioni umane, incontrando diversi personaggi che, come scoprirà, sono legati  tra loro da una fitta trama di desideri e solitudine.

L'angelo è Leonardo di Caprio

Di me diranno che ho ucciso un angelo è stato scritto negli anni della mia adolescenza, in quel periodo della vita tumultuoso, bellissimo, pieno di dubbi e paure sul presente e soprattutto sul futuro. Per questo motivo, il mio romanzo d'esordio è un romanzo di domande: perché l'angelo senza nome sono io. L'angelo è la metafora della mia adolescenza, intesa come periodo di scoperta di me stessa: il nome che non ha e che cerca è il simbolo della sua ricerca di un posto nel mondo e nella vita. I personaggi che l'angelo incontra nascono dalle domande e dalle mie paure dell'epoca. In questo senso, il mio romanzo è una fiaba, perché, come scriveva Calvino:

"Io credo questo: le fiabe sono vere, sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna".
(I. Calvino, Sulla fiaba)


E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!
Vi ringrazio per aver seguito finora le tappe di questa mini-rubrica. Spero di avervi incuriosito e, se volete restare aggiornati, vi lascio la pagina facebook del romanzo: Di me diranno che ho ucciso un angelo.

Vi auguro Buon Natale e vi saluto!
(e vi saluta anche il mio angelo senza nome, ma stando un poco nascosto, perché, sapete, è molto timido).




sabato 20 dicembre 2014

Quando si incontra un angelo #5
Il frate


Cari lettori, devo proprio scusarmi! In questi giorni sono stata sommersa dallo studio e non sono riuscita a trovare il tempo per pubblicare la quinta tappa. Rimedio subito!

Per chi capitasse qui per la prima volta, riassumo la situazione. 
Come vi avevo annunciato in questo post, quando viene dicembre... si può incontrare un angelo. Ecco infatti una mini-rubrica adatta sia a chi conosce sia a chi non conosce ancora il mio romanzo d'esordio, edito l'anno scorso da Rizzoli.

La prima tappa ha visto protagonista Aurora.
La seconda La signora della foresta.
La terza Sera.
Il quarto Argento.
Eccoci dunque al quinto incontro...

IL FRATE


Era stato ovunque. Era stato poeta e viaggiatore, chitarrista, cantante e griot, tante volte marinaio e qualcheduna giornalista, spazzino, fioraio, fabbricante di sogni, insegnante, giocatore, pazzo rinchiuso in manicomio, libero filosofo, solitario amico, compagno di sbronze, compagno di giochi, compagno di letto, d'amore, di vita.Aveva conosciuto uomini e soprattutto donne e qualche volta anche Dio."Dio?""Dio.""E com'è?""He's so alone."L'angelo non capì quella lingua, così il frate tradusse: "Dio è così solo. Ha bisogno di qualcuno che gli parli, ogni tanto. Così, io prego."

(Da Di me diranno che ho ucciso un angelo, Rizzoli, p. 81.)

***

Il frate girovago è Johnny Depp
Avete appena letto l'incontro dell'angelo e del frate, questo strano uomo ubriaco che va in giro per il mondo e, dice, una volta ha amato una sirena. Ma questa è un'altra storia.

In questo romanzo troverete infatti molti personaggi, molte storie intrecciate.
Spesso mi hanno chiesto che cosa, o chi, sia stato di ispirazione per la creazione di molti di loro. A questa domanda risponderò più approfonditamente nell'ultima tappa, ma per ora posso accennarvi un fatto: alcuni personaggi di Di me diranno che ho ucciso un angelo nascono da brani di canzoni, in particolare dalle canzoni di De André e di Guccini, oppure di alcuni gruppi che amavo da adolescente: gli Evanescence e i Modena City Ramblers (ok, li amo ancora).

Riconoscete da che brano è venuto il frate? E perché il capitolo dove lui compare si intitola Mille miglia lontano da casa?

Vi lascio queste domande in sospeso, così, come un gioco che vorrei proporvi, sperando che le belle canzoni che hanno segnato una fase importante della mia vita possano incuriosire, e affascinare, anche voi.


E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!


Intanto vi lascio la
data dell'ultima tappa di questa mini-rubrica:

22 dicembre - L'angelo senza nome


martedì 16 dicembre 2014

Quando si incontra un angelo #4
Argento


Buonasera, cari lettori!
Come vi avevo annunciato in questo post, quando viene dicembre... si può incontrare un angelo. Ecco infatti una mini-rubrica adatta sia a chi conosce sia a chi non conosce ancora il mio romanzo d'esordio, edito l'anno scorso da Rizzoli.

La prima tappa ha visto protagonista Aurora.
La seconda La signora della foresta.
La terza Sera.
Eccoci dunque al quarto incontro...

ARGENTO


Se questa notte mi cercherai per stringermi ancora nella tenebra delle nostre anime, non mi troverai più al tuo fianco. La vita mi ha portato lontano.Il tuo nome, Argento, mi risuona nella testa come un'eco.Il passato che mi sono lasciata alle spalle ha il suono di questo nome e l'odore cupo delle tue ali.

(Da Di me diranno che ho ucciso un angelo, Rizzoli, p. 67)

***
Argento è Jason Momoa

Argento è il demone compagno di Sera, da cui lei fugge quando si innamora dell'angelo senza nome.
Argento è il cattivo. È la tempesta, la possessività, l'amore geloso che si consuma in se stesso.
Eppure - o forse proprio per questo - a molte lettrici è piaciuto.
All'interno del romanzo, la sua figura resta volutamente misteriosa, poco caratterizzata, e confinata a pochi episodi. Per cui non sarà compito mio svelarvela ora. Lasciamolo al mistero delle sue tenebre.



E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!


Intanto vi lascio le
date delle prossime (e ultime) tappe di questa mini-rubrica:

18 dicembre - Il frate
22 dicembre - L'angelo senza nome



domenica 14 dicembre 2014

Quando si incontra un angelo #3
Sera

Buongiorno, cari lettori!
Come vi avevo annunciato in questo post, quando viene dicembre... si può incontrare un angelo. Ecco infatti una mini-rubrica adatta sia a chi conosce sia a chi non conosce ancora il mio romanzo d'esordio, edito l'anno scorso da Rizzoli.
"Quando si incontra un angelo" sarà composta da sei brevi post in cui approfondirò (senza spoiler!) i personaggi principali del libro, aggiungendo citazioni, curiosità e... gli attori che potrebbero prestar loro i volti.

La prima tappa ha visto protagonista Aurora.
La seconda La signora della foresta
Eccoci dunque al terzo incontro...

SERA


Sera è Liv Tyler
Per una ragazza di sedici anni che, come ero io in terza liceo, incontra per la prima volta i grandi personaggi della letteratura italiana, non c'è niente di più affascinante della Divina Commedia. Non è ora mia intenzione lanciarmi in una disquisizione su quest'opera senza pari. Mi limiterò a dire che, all'epoca, come spesso accade, l'Inferno era per me oggetto di attrazione e di terrore. Iniziai a imparare interi canti a memoria, che ancora adesso sono dentro di me e ancora adesso, a volte, mi metto a ripeterli ad alta voce, quando sono da sola in una stanza e ho bisogno di sentirne la bellezza e la forza.
Un canto fra tutti, come è facile immaginare, mi aveva colpito: quello di Paolo e Francesca. All'epoca pensavo che la loro non fosse una punizione. Che cosa poteva esserci di meglio, infatti, che stare per sempre abbracciati all'uomo tanto amato?
Posso dire in tutta onestà che da questo pensiero - o meglio da questa immagine - è nata Sera.

Sera è una demone e i demoni, in Di me diranno che ho ucciso un angelo, non sono da intendere in senso religioso. Come gli angeli rappresentano l'assenza di emozioni, così i demoni sono creature terrene che vivono le emozioni in modo sfrenato, totalizzante, folle. Si fanno trascinare dalla tempesta.

Sera è il motivo per cui l'angelo senza nome - di cui vi parlerò nell'ultima tappa di questa mini-rubrica - cade sulla terra. Gli angeli, nel romanzo, sono stelle appese alla notte e osservano la terra senza fare nulla. Esistono, senza vivere. L'angelo della nostra storia, ad un certo punto, incrocia lo sguardo della demone Sera e, attratto da lei, cade.

Precipita nella foresta dove vive la demone.
Ed è lì che si incontrano per la prima volta, nel secondo capitolo del romanzo, mentre lui è addormentato e lei si avvicina, curiosa e titubante.

La demone si avvicinò di più all'angelo. Gli sfiorò il manto di piume. Erano soffici e inconsistenti, come l'aria, come l'anima.Guardò il volto dell'angelo.C'era qualcosa di dolce in quel viso addormentato; qualcosa di puro che lo faceva assomigliare a un bambino sperduto; e qualcosa di impenetrabile, che lo rendeva così lontano, immerso al di fuori del tempo, perso in un segreto dove lei non poteva raggiungerlo. Gli sfiorò il viso e sentì di amarlo come i viaggiatori amano le stelle, con quella forza dolce e misteriosa che unisce due cose che sono, per natura, irrimediabilmente lontane.

(Da Di me diranno che ho ucciso un angelo, Rizzoli, p. 24)


***

E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!


Intanto vi lascio le
date delle prossime tappe di questa mini-rubrica:

16 dicembre - Argento
18 dicembre - Il frate
22 dicembre - L'angelo senza nome


mercoledì 10 dicembre 2014

Quando si incontra un angelo #2
La signora della foresta


Buongiorno, cari lettori!
Come vi avevo annunciato in questo post, quando viene dicembre... si può incontrare un angelo. Ecco infatti una mini-rubrica adatta sia a chi conosce sia a chi non conosce ancora il mio romanzo d'esordio, edito l'anno scorso da Rizzoli.
"Quando si incontra un angelo" sarà composta da sei brevi post in cui approfondirò (senza spoiler!) i personaggi principali del libro, aggiungendo citazioni, curiosità e... gli attori che potrebbero prestar loro i volti.

La prima tappa ha visto protagonista Aurora.
Eccoci dunque al secondo incontro...

LA SIGNORA DELLA FORESTA


Judi Dench è la Signora
In una casetta che sembra uscita da una fiaba, vive la signora della foresta. Non saprete mai il suo nome, la sua età, il colore dei suoi occhi. Saprete che ama scrivere, e che da anni è ferma al Capitolo 8 di un romanzo che non vuole saperne di andare avanti. La scrittura, per lei, è bellezza e tormento. È l'ultimo atto di una donna che crede di non avere più nulla da perdere. Eppure, è un atto che non riesce a compiere.

Non è difficile capire da dove sia nato questo personaggio: dalle viscere dei sogni più tormentati di ogni scrittore; dal terrore della pagina bianca e dalla bellezza del rumore di una penna che scivola sulla carta.

Proprio mentre è alla finestra, intenta nella scrittura, la signora vede una luce che illumina il cielo.
È una stella cadente.
È l'angelo della nostra storia che, nei primi capitoli del romanzo, precipita nel mondo e si ritrova nel bosco, solo e sperduto.
La signora della foresta lo accoglierà, si prenderà cura di lui. E, come una madre, gli insegnerà qualcosa sulla vita.

«La vita è fumo, la vita è cenere. E l’unico modo per vivere è lasciare che entri, che penetri fino in fondo, lasciare che ti annerisca i polmoni. Ed è per questo che ti fa così paura, angelo candido: perché vivere significa inquinare se stessi. Ed è per questo che ti affascina tanto: perché la vita, proprio nell’istante in cui si consuma più intensamente, prende, nell’aria, una bella forma.»
Dal romanzo Di me diranno che ho ucciso un angelo, Rizzoli, pp. 43-44.

***

E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!


Intanto vi lascio le
date delle prossime tappe di questa mini-rubrica:

14 dicembre - Sera
16 dicembre - Argento
18 dicembre - Il frate
22 dicembre - L'angelo senza nome



lunedì 8 dicembre 2014

Disavventure di una scribacchina #2
Scrivere in treno


Da un anno a questa parte me ne succedono di tutti i colori.
Così, mentre raccontavo le mie strane esperienze quotidiane alle mie coinquiline, loro mi hanno dato questo consiglio: dovresti farne una rubrica sul blog.
Ed ecco che nasce Disavventure di una scribacchina, che raccoglie tutte le assurdità che la gente mi racconta o mi scrive su Facebook, e tutti i guai che combino per conto mio.


Essendo originaria di Bergamo ma frequentante l'Università di Pavia, mi tocca prendere il treno due volte alla settimana. Cosa fare durante il viaggio (che quasi sempre è anche prolungato dai solito ritardi)?
Spesso leggo. Da un po' di tempo ho cominciato anche a scrivere.

Apro il mio portatile e comincio a battere freneticamente sui tasti, per la gioia del mio vicino di posto.
E ho scoperto che amo farlo, perché, nonostante io sia circondata da un viavai di persone che passano, mi urtano... io sono in un mondo a parte, molto lontano.

Scrivere in treno è un viaggio nel viaggio.
Scrivere in treno è affascinante perché mi sento in mezzo alla vita e, al tempo stesso, al di fuori.
Scrivere in treno è anche il modo migliore per perdere la propria fermata.

La vostra distrattissima

che ieri sera è arrivata a Pavia con un'ora di ritardo.

domenica 7 dicembre 2014

BANG!


Ho due enormi, contrastanti passioni: le fiabe con principesse in difficoltà, e i grandi film di Sergio Leone.
Vi do un indizio: questo post non parla di principesse.

Clint Eastwood
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto.
Dal film Per un pugno di dollari (1964).

I miei amici - e il mio Pirata -  condividono questa passione (no, non quella per le principesse) e ultimamente mi hanno fatto conoscere un gioco di carte molto intrigante, ambientato nel Far West e intitolato BANG!, che consiste nell'impersonare sceriffi, fuorilegge, banditi di ogni sorta. Lo Sceriffo deve salvarsi la pelle, i Vice devono proteggerlo, i Fuorilegge devono ucciderlo, e il Rinnegato deve uccidere tutti. I ruoli sono nascosti, tranne quello dello Sceriffo che è svelato a inizio partita, dunque nessuno sa chi sia nessuno, nessuno si fida di nessuno.

Insomma, si comincia guardandosi con una certa diffidenza, pescando una carta con malcelata insicurezza... e si finisce come in un film di Sergio Leone: prendendosi ferocemente a rivoltellate per qualche dollaro in più.

Ma i miei amici sono andati oltre.
Direi che si sono immedesimati un po' troppo, non credete?


CAST
Biagio è lo Sceriffo
Alberto è un Vice
Mirko è un Fuorilegge
Tiziano è un Fuorilegge e, nei giorni dispari, è un Indiano
Martina è un'Indiana
Matteo (che pensavo fosse il mio Pirata) è il Rinnegato

Insomma, quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile... vuole dire che i due uomini stanno giocando a BANG!

Vostra
Calamity Agave

venerdì 5 dicembre 2014

Quando si incontra un angelo #1
Aurora


Buongiorno, cari lettori!
Come vi avevo annunciato in questo post, quando viene dicembre... si può incontrare un angelo. Ecco infatti una mini-rubrica adatta sia a chi conosce sia a chi non conosce ancora il mio romanzo d'esordio, edito l'anno scorso da Rizzoli.
"Quando si incontra un angelo" sarà composta da sei brevi post in cui approfondirò (senza spoiler!) i personaggi principali del libro, aggiungendo citazioni, curiosità e... gli attori che potrebbero prestar loro i volti.

Siete pronti?
Cominciamo!

AURORA


Aurora è... Amanda Seyfried
"Cosa fa la luna in cielo, se non sbatterci in faccia la sua immensa solitudine in mezzo a quello sconfinato baratro di stelle?"
Aurora si chiude nel cappotto e dà una strizzata ai propri pensieri.
"Devo essere proprio ubriaca per pensare certe cose."
Chiude gli occhi, dimenticando che così la testa le gira di più. Li riapre. Prova a non ripensare a quella dannata festa, quella discoteca e tutte le piccole cose che solo a sedici anni possono sembrare tanto grandi e terribili. No, non vuole ricordare. Le viene in mente il libro che sta leggendo, quel romanzo fantastico e romantico, del genere che piace a lei. Un momento... di cosa parlava? I pensieri di Aurora fluttuano, si confondono a sogni e ricordi, si impastano e rotolano via...

Citazione da Di me diranno che ho ucciso un angelo, pp. 11-12.

***

Avete appena letto un passo tratto dal primo capitolo del romanzo nel quale per la prima volta compare in scena il personaggio di Aurora.
Questa ragazza potrebbe essere la protagonista del romanzo, oppure no, ma quel che è certo è che vive un'esperienza fuori dal comune. Una mattina, sul tram che la porta a casa dopo una festa andata male, la ragazza incontra uno sconosciuto dal fascino così misterioso da non sembrare umano. Inizia così per lei un viaggio sospeso del tempo, al confine tra realtà e sogno.

Chi potrebbe impersonare Aurora?
Per me potrebbe essere Amanda Seyfried, con quella sua espressione innocente e un po' ingenua e gli occhi dallo sguardo diretto e, al tempo stesso, dolce.

E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!


Intanto vi lascio le
date delle prossime tappe di questa mini-rubrica:

10 dicembre - La signora della foresta
14 dicembre - Sera
16 dicembre - Argento
18 dicembre - Il frate
22 dicembre - L'angelo senza nome


domenica 30 novembre 2014

Quando viene dicembre...


Questa dolce melodia è il ricordo di sempre:
tu con me, amor mio, quando viene dicembre.
(dal film d'animazione Anastasia)

Tra i miei più oscuri e tenebrosi segreti (oltre al fatto che mangio la Nutella a cucchiaiate direttamente dal barattolo) ce n'è uno terribile: ho l'iPod pieno di canzoni tratte dai miei film d'animazione preferiti.
E quando io e mia sorella ci prepariamo per uscire la sera, di solito le ascoltiamo.
E le cantiamo.
A squarciagola.

Ho iniziato il post con questo incantevole quadretto domestico per dirvi che mi è capitato di sentire una canzone proprio nel momento giusto. Quando sono partite le note delicatissime della colonna sonora di Anastasia, ho pensato che quest'anno il dicembre che arriva sarà un po' il ricordo di sempre (Natale con la famiglia, Capodanno con i soliti amici e con il mio Pirata), ma sarà anche diverso rispetto agli anni passati.

Dicembre è un mese strano, a metà tra ciò che è passato e ciò che sarà. L'anno prossimo, come sapete, sarà per me una sfida continua, tra l'Erasmus e la laurea specialistica, tra stage e nuovi progetti di scrittura di cui spero di potervi parlare presto.

Mentre guardo il futuro, a volte mi viene voglia di accarezzare il passato. Così ho ideato una piccola iniziativa che riguarda il mio romanzo d'esordio, Di me diranno che ho ucciso un angelo: una serie di post adatti a chi conosce e a chi non conosce ancora il romanzo. Dalla settimana prossima, infatti, troverete una rubrica in cui approfondirò (senza spoiler!) i personaggi principali con citazioni, curiosità e... con gli attori che potrebbero prestar loro i volti.

Insomma, quando viene dicembre, si può incontrare un angelo.


giovedì 27 novembre 2014

Erasmus. Speranze. Preoccupazioni.


Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.
(Jack Kerouac)

Un post rapido rapido perché sono di corsa, ma devo proprio dirvi che ieri ho avuto la conferma definitiva: da gennaio a giugno dell'anno prossimo andrò in Erasmus a Stoccolma!

La mia seconda reazione è stata: che bello! La città è incantevole; frequenterò dei corsi molto interessanti; tornerò vantando un inglese impeccabile; abiterò nel quartiere di Idun, in un palazzo di sette piani con centocinquanta stanze occupate da studenti provenienti da tutto il mondo...

Vi confesso, però, che in realtà la mia prima reazione è stata: maccheffreddocheffffarà!

Io in Erasmus a Stoccolma a gennaio
Disperazioni climatiche a parte (e già un velo di nostalgia), non vedo l'ora di partire.
E voi, avete mai vissuto l'esperienza dell'Erasmus? Se sì, dove? Che ricordi avete?

Vostra vagante,

lunedì 24 novembre 2014

Estrazione Giveaway "Diari dal sottosuolo"!


Buonasera a tutti, miei Lettori vaganti!
Oggi ho avuto due ottime notizie di cui vorrei tanto parlarvi, ma bando alle ciance e ciancio alle bande, fiato ai cannoni e fuoco alle trombe, e passiamo all'estrazione del vincitore del dolcetto che vi ho voluto regalare in occasione di Halloween.


L'agghiacciante nenia di una sirena assetata di sangue. Una giovane strega desiderosa di vendetta che invoca demoni oscuri. Un uomo disposto a tutto pur di ricordare il suo passato. Città immaginarie, portali che separano il quotidiano dall'incubo. Echi provenienti dall'abisso dell'animo umano e che affiorano minacciosi come ombre. Tra le pagine di questi racconti, tutto può accadere. Una straordinaria antologia che coglie con un unico sguardo il mondo del sovrannaturale. Diari dal Sottosuolo ci inizia al perturbante confronto con un universo dalle tinte cupe e dai labili confini, quello dello Urban Fantasy, nel quale risuonano le voci di dieci talentuosi autori italiani che credono nella suggestione del diverso e nel fascino dell'orrore. 
Ulteriori informazioni qui.

La copia di Diari dal sottosuolo va a...



Complimenti, Giada!
E voi restate sintonizzati per le prossime novità...
A prestissimo,

martedì 18 novembre 2014

Biscotti, fantasmi e sogni


Good friends we have.
Oh, good friends we've lost along the way.
In this great future, you can't forget your past.
So dry your tears, I say:
No, woman, no cry.
(Bob Marley)

Ormai è iniziato l'ultimo corso che frequenterò all'Università di Pavia e, come spesso capita a chi deve partire, non faccio che pensare a che cosa mi lascerò alle spalle.
Ci penso continuamente, quando vado a lezione, quando studio, leggo, scrivo. Quando torno a casa e trovo le mie fantastiche coinquiline intente a infornare biscotti e a stappare bottiglie di Martini. E mentre una parte di me non vede l'ora di terminare gli studi e di tuffarsi nella vita vera, un'altra parte dice: "No, dai, stiamo scherzando? Sono già passati cinque anni? Giorni volati, dove diavolo siete andati a nascondervi?"
E cerco di recuperare quei momenti che mi sembrano già troppo lontani.

Stamattina ho aperto gli occhi e ho guardato la mia cameretta, che ha le pareti arancioni ed è piena di ricordi: ci sono le bacheche piene di foto, la chitarra che non ho mai imparato a suonare, il quadro che ha dipinto il mio Pirata. Nel buio di una stanza è facile che i ricordi diventino fantasmi, che anche il presente appaia con la consistenza dei sogni che abbiamo appena regalato alla notte.
Rivedo Pavia, le feste universitarie, l'alba che spunta nella nebbia e noi svegli ad aspettarla, i tanti errori che - grazie al cielo - ho commesso, le parole di troppo, le amicizie allacciate per sbaglio e quelle allacciate per caso, ma che resteranno per sempre.

E ripensando a tutto questo, quando torno a casa e sento il profumo dei biscotti che le mie coinquiline hanno preparato, so per certo che di Pavia non mi mancheranno le super feste, ma mi mancherà rannicchiarmi sotto le coperte con le mie tre pazze preferite a mangiare biscotti, a guardare telefilm, a parlare di noi, che nel giro di cinque minuti sappiamo trasformarci dalle quattro protagoniste di Sex and the City alle Tartarughe ninja alle vecchiette di Arsenico e vecchi merletti.
Sì, tutto questo mi mancherà.

Io e le mie coinquiline in una tipica serata pavese

venerdì 14 novembre 2014

200 lettori fissi!


Oggi scopro che il blog ha raggiunto il traguardo dei 200 lettori fissi!

Che dire? Molti di voi sanno che Agave delle cose vaganti è cambiato molto dalla sua fondazione. Prima era su Wordpress, poi si è trasferito qui diventando un lit-blog, per assumere infine la forma attuale con una nuova grafica e una nuova impostazione. E ora è un blog personale con pensieri, deliri e disavventure della sottoscritta. Solo una cosa non è mai cambiata: la mia passione e la mia curiosità per le "cose vaganti". È da loro che nasce la mia scrittura, da quelle frasi, quelle situazioni, quelle persone che mi intrigano per un attimo, che vedo andare via e che voglio irresistibilmente catturare con carta e inchiostro. La mia scrittura sorge da ciò che non ho, da ciò che mi sfugge sempre, da ciò che è troppo bello per farsi trattenere.

Tra una cosa vagante e l'altra, quindi, posso solo ringraziare voi che siete qui! Ma non solo. Ringrazio tutti, dai commentatori seriali ai lettori silenziosi, a chi è capitato qui per caso, a chi ha scoperto ora questo angolino, a chi non se n’è andato mai. A chi resterà.

Grazie.

martedì 11 novembre 2014

La felicità è il singhiozzo dopo che è passato


La felicità è accarezzare un cucciolo caldo, è stare a letto mentre fuori piove,
è passeggiare sull'erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato.

Questo è ciò che pensa Charlie Brown.
Invece, per la serie "pensieri vaganti", ecco le mie pagine di felicità.

Le parole scritte.
Le parole dette guardandosi negli occhi.
Le parole che parlano di storie non scritte.
Viaggiare.
Viaggiare senza meta.
Viaggiare solo per la bellezza di tornare a casa.
I treni che ho preso.
I treni che ho perso.
Il rassicurante rumore dei treni che passano di notte vicino a casa mia.
I ricordi belli.
I ricordi forti.
Sapere di essere rimasta nei ricordi di qualcuno.
Leggere.
Scrivere.
Piangere di fronte a qualcosa di troppo bello.
Una chitarra.
Una chitarra che suona.
Una chitarra che suona una canzone dedicata a me.
Conoscere.
Conoscere persone nuove.
Scoprire qualcosa di nuovo in vecchie conoscenze.
I miei amici.
Il mare.
Andare al mare con i miei amici, e fare “bagni di mezzanotte” alle due del mattino.
Pavia.
Pavia il mercoledì sera.
Pavia il giovedì mattina, dopo averla percorsa in lungo e in largo per tutta la notte prima.
Qualche bacio che ricorderò.
Tutti gli abbracci della mia vita.
L’espressione del mio "pirata" quando, dopo essere stati lontani troppo a lungo, ci ritroviamo.






E voi, quali sono le vostre pagine di felicità?

venerdì 7 novembre 2014

Gisella significa "freccia"


Mi sono resa conto che tra queste pagine virtuali parlo sempre di libri, di pensieri vaganti, di poesia e musica, e mai di me. Vi chiedete chi si nasconda dietro il nome Agave? Leggete qui, se siete curiosi.


Una persona saggia una volta mi disse che per conoscere qualcuno bisogna iniziare chiedendo: perché ti hanno dato il nome che porti?
Io sono stata chiamata Gisella perché Gisella significa "freccia", e mamma e papà all'epoca avevano letto la splendida poesia di Kahlil Gibran secondo la quale i genitori sono archi che scagliano i figli verso il domani.

E forse è così che mi sento io: proiettata lontano; sospesa in una vita vagante che è sempre al futuro; incredula e affascinata dal presente quando riesco ad afferrarlo.
Di positivo c'è che vivo più di sogni che di ricordi.

Di cosa altro vivo?
Delle persone che amo. E delle cose che amo.
Amo ad esempio leggere sorseggiando tè alla vaniglia. Leggo di tutto, senza distinzioni di genere, ma sono certa che il senso della vita si trovi solo nelle fiabe.
Amo scrivere e lo faccio perché mi piace, e perché non posso farne a meno.
E poi... e poi amo viaggiare, ma solo con quelle persone che mi fanno sentire a casa. Amo ridere e andare alle feste, ballare fino all'alba, ma amo anche stare da sola per tutto il giorno.

Mi affascina la pioggia, e i tramonti non mi mettono tristezza ma solo una grande voglia di imparare a dipingere.
I gattini mi fanno venire voglia di coccole, e i pinguini mi fanno molto ridere. Devo confessare che ci sono notti in cui mi sento un cigno, ma di giorno mi sento sempre un pinguino, e ne sono molto fiera.

La mia storia?
No, non vi racconterò la mia infanzia. Accontentatevi di sapere che ho ventitré anni, ho lasciato la mia casetta per iniziare l'Università e l'anno scorso mi sono laureata con lode in Lettere moderne. Ora continuo a studiare e continuo a condividere un vecchio appartamento a Pavia con altre tre ragazze pazze. Attualmente non sappiamo se noi quattro somigliamo di più alle protagoniste di Sex and the City o alle Tartarughe ninja, ma qui, tra tè alla vaniglia, feste universitarie, scenate epiche e confidenze inconfessabili, ci divertiamo parecchio.

Ecco qua, questa sono io, più o meno. C'è ancora così tanto da dire, ma se per iniziare a conoscere una persona bisogna chiederle il motivo del suo nome, per conoscerla davvero bisogna chiederle il motivo del suo soprannome. E quello, per ora, è un segreto.


A rileggerci,

giovedì 6 novembre 2014

"Incontri con giovani autori"

Buongiorno a tutti!
Come promesso, vi segnalo la prossima occasione per chiacchierare del nostro angelo confuso: si tratta del 28 novembre al Centro civico di Cenate Sotto (Bergamo) alle ore 21.00.
L'incontro si terrà all'interno di una rassegna che vede protagonisti altri due giovani autori bergamaschi, Livio Gambarini e Marco Baggi.
Ringrazio di cuore la Biblioteca di Cenate Sotto per aver organizzato questa evento!
Ecco la locandina.


A presto,

lunedì 3 novembre 2014

Disavventure di una scribacchina #1


Da un anno a questa parte me ne succedono di tutti i colori.
Così, mentre raccontavo le mie strane esperienze quotidiane alle mie coinquiline, loro mi hanno dato questo consiglio: dovresti farne una rubrica sul blog.

Ed ecco che nasce Disavventure di una scribacchina, rubrica che raccoglie tutte le assurdità che la gente mi racconta o mi scrive su Facebook, e tutti i guai che combino per conto mio.


Il primo caso che vi racconto è la storia di uno spammer della peggior specie.
Per farla breve, sempre più spesso vengo contattata da autori che vorrebbero un parere su un loro testo edito o inedito. La cosa mi fa, in genere, molto piacere perché scoprire scrittori nuovi mi appassiona, ma qualche settimana fa un mio contatto di Facebook mi scrive in bacheca (vi giuro che il messaggio è vero: ho conservato lo stamp):

"Sto ultimando il romanzo *****. Sono emozionato e eccitato. E' un romanzo avvincente, coinvolgente, scritto in prima persona [...]. Il finale è straordinariamente bello. Sarà il romanzo dell'anno. Ho già diverse proposte letterarie, ma chi fosse interessato a rappresentarmi o a pubblicarmi, mi contatti. Valuterò ogni proposta con molta attenzione."

La mia prima reazione: "Cosa-cosa-checccosa?"
La mia seconda reazione verrà raccontata in un mio prossimo post. Potrebbe essere interessante ragionare sulle "regole di buone maniere" che un aspirante scrittore dovrebbe rispettare, non credete?


giovedì 30 ottobre 2014

Angelize 2 in libreria!

Stasera passo per un saluto veloce solo per mostrarvi questi due fratellini finalmente insieme.

Io con Angelize e Angelize II

È uscito, infatti, il 22 ottobre, Angelize II - Lucifer (Fabbri editore), secondo e ultimo capitolo di una saga made in Italy davvero interessante, e che mi ha permesso di conoscere quella pazza di la bravissima Aislinn, sia come autrice, sia come persona eccezionale che corrompe i suoi lettori con i biscotti e ama le colazioni al bar.
Se volete sapere qualcosa di più di lei e dei "suoi ragazzi", date un'occhiata alla mia recensione di Angelize (2013), e soprattutto visitate il suo blog.

Io vi saluto, ché devo fuggire.
Ci sentiamo settimana prossima con una piccola sorpresa per voi.
Besos,

mercoledì 29 ottobre 2014

Sogni nuovi e disordinati

– Che cosa farò poi?
– Be', è la parte più bella, direi: ti cercherai un nuovo sogno.
Rapunzel

Sto rincorrendo sogni nuovi e disordinati, e la mia vita si è fatta caotica, instabile, vulcanica. Mi sento in sospeso, in attesa, immersa in un limbo frizzante di possibilità. Vorrei parlarvi di cosa mi aspetta nei prossimi mesi, ma è ancora presto per farlo, perché ci sono ancora incertezze, dubbi, novità non ancora confermate. Quindi taccio, e vivo.
E mentre il mio universo esplode, io cosa faccio? Cambio grafica al blog, scegliendone una semplice che mi aiuti a mettere ordine nei miei pensieri, almeno qui, in questo luogo protetto che è la mia seconda casa, dove posso stare immobile in mezzo alle cose vaganti della mia vita.

A me questa nuova veste elegante piace molto. E a voi?

A presto,

lunedì 27 ottobre 2014

[Pensieri su...] Il giovane favoloso

Incantata dal Giovane favoloso per molti motivi, dalla correttezza e dall'accuratezza della ricostruzione storica e filologica, alla colonna sonora, alle interessanti scelte registiche, alla straordinaria bravura degli attori.

Per quanto riguarda la biografia del grande poeta, ritroviamo gli elementi del Leopardi che tutti abbiamo conosciuto a scuola. L'infanzia che rivela il suo genio precoce e la conseguente sensazione di solitudine, nonostante il profondo affetto dei fratelli; la madre che sembra una cattiva di fiaba; il padre che è un padre-padrone affettuoso e il cui affetto rende più dura e insopportabile la prigionia del figlio in quella Recanati bellissima ma chiusa e sorda nei confronti del mondo; il tormento della malattia; il giudizio cieco dei contemporanei.

Ma c'è anche molto di più. Questa pellicola traccia il ritratto di un Leopardi non solo malinconico e triste, ma appassionato, pieno e bisognoso d'amore, come raramente viene dipinto e come la straordinaria abilità di Elio Germano riesce a portare in vita. Vediamo un Leopardi che vive degli abbracci ricambiati dei fratelli e dell'amore sempre sospirato e mai avuto, vissuto sempre ad occhi chiusi, nello spazio infinito dei propri pensieri.

Amava ad occhi chiusi, senza vedere chi fosse l'amato. Non c'è favola più bella che Amore e Psiche.
Giacomo a Fanny

In questo nastro di riflessioni, che non ha la pretesa di essere una recensione critica e approfondita al film, una menzione speciale la merita però Elio Germano, perché per quel paio d'ore, ed è stato notato da molti, Elio Germano è Leopardi. Intenso negli sguardi, splendido nella recitazione dei propri versi, feroce nello scagliarsi contro gli intellettuali che nei suoi scritti vedevano la malinconia e non la forza, struggente nella tensione tra un desiderio illimitato e la consapevolezza dei propri limiti, Giacomo Leopardi doveva essere proprio così.
Un Giacomo sempre alla finestra, a guardare una Silvia dagli occhi ridenti e fuggitivi, un paesaggio che non lo rispecchia e un mondo che non lo comprende, una luna che è sempre più lontana. Ma che lui non smette di guardare, e di interrogare, perché è la verità, sta nel silenzio della luna, perché se la luna rispondesse, verrebbe meno il senso del nostro essere umani.


lunedì 20 ottobre 2014

Un angelo in giro per l'Italia

Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.
Pietro Abelardo

Ho lasciato il blog in sospeso un po' troppo a lungo (per scrivere, per radunare idee, per dare gli esami della sessione estiva), e durante il periodo di sospensione ho dimenticato di aggiornarvi sull'angelo. Di me diranno che ho ucciso un angelo ha ripreso a girare per l'Italia!

Le prime tappe sono state:
- FantArona (Arona). 27 e 28 settembre, due bellissime, intense giornate dedicate al fantastico. Vi lascio il sito ufficiale, dove potrete farvi un'idea del fitto programma che ha visto scrittori, illustratori e tanti altri artisti; e vi lascio anche la pagina facebook. Iscrivetevi, per restare aggiornati e aspettare l'edizione dell'anno prossimo!
Ecco le foto della tavola rotonda degli autori, dove vedete, da sinistra, Luca Tarenzi, Aislinn, Michela Piazza, la sottoscritta e, ultima a destra, Martina Cilento. Una bella chiacchierata sul nostro rapporto con i personaggi. Eh sì, i personaggi vanno schiavizzati, schiavizzati sempre!

FantArona 2014


- Con la II A dell'Isiss della Valle Seriana (Bergamo). Mi piace sempre incontrare gli studenti: si creano degli spunti interessanti di discussione, non mancano le risate, e a volte si riesce davvero a rendere la letteratura "un male pericoloso e contagioso".
Ringrazio dunque la professoressa Martinelli per avermi invitato, e i ragazzi per la loro attenzione.

Io con gli studenti di II A dell'Isiss della Valle Seriana (BG)
dopo la presentazione del romanzo.
Ora vi saluto, ma vi farò sapere presto le date delle prossime presentazioni del romanzo dell'angelo.
Buon lunedì, e buona settimana da

giovedì 16 ottobre 2014

La fiaba che non ti ho raccontato

Capita, a volte, che saltino fuori dal mio pc delle storie che avevo dimenticato. Di solito, quel che faccio è ignorare di aver creato dei simili abomini, quindi immaginate la mia sorpresa quando, rispolverando l'hard disk, sono incappata nella Fiaba che non ti ho raccontato e non sono stata tentata dal cestinarla immediatamente. Per la prima volta, anziché gettarla nell'oblio, ho pensato: "Perché no?", e ho deciso di pubblicarla.
La fiaba che non ti ho raccontato è una fan fiction che avevo ideato anni fa, prima del romanzo dell'angelo. Le fan fiction, all'epoca, erano un esercizio stilistico utile e divertente per me, e anche questa storia era nata per divertimento, perché avevo voglia di giocare con i personaggi di un mondo che ho sempre amato: il mondo della Disney (da una scrittrice di fiabe cosa vi aspettavate?). Ho deciso di riproporvela un po' revisionata e sistemata, postando un capitolo ogni giovedì sul sito www.efpfanfic.net/.
Vi lascio la trama, sperando che vi incuriosisca.

Il mondo delle fiabe è sconvolto: una Fata malvagia ha il potere di trasformare i Buoni in Cattivi! Belle, Flynn Rider, Ariel, Aladdin, e tanti altri cominceranno un lungo viaggio per trovare la Fata e fermarla. Preparatevi dunque a grandi avventure e a rocamboleschi salvataggi. Ma soprattutto, preparatevi a vedere il lato oscuro dei vostri personaggi disney preferiti.
Curiosi? Cliccate sull'immagine qui sotto per leggere il primo capitolo.

La fiaba che non ti ho raccontato

domenica 12 ottobre 2014

La nostra privata opinione

Vorrei parlare della crisi della lettura in Italia, ma agli sconfortanti dati AIE (trovati sul blog di Loredana Lipperini) voglio rispondere solo con queste parole:
La nostra privata opinione è che il dilettevole sia più utile che l'utile. Noi abbiamo torto certamente, poiché il secolo crede il contrario. Ma infine se [...] v'è ancora di quelli che vogliono leggere per diletto, e per avere dalla letteratura qualche piccola consolazione a grandi calamità, questi tali sottoscrivano alla nostra impresa.
Giacomo Leopardi

Elio Germano in Il giovane miracoloso. Al cinema dal 16 ottobre.

martedì 7 ottobre 2014

Fiabe

Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.
- Il piccolo principe

Come state? Io ci sono e non ci sono, sparisco e ricompaio, mi danno per dispersa e invece sono solo nascosta. E poi, come sempre, scrivo, scrivo, scrivo e leggo molto.
Anche oggi, passo di qui solo per un pensiero rapido su una delle cose che mi è più cara al mondo: la fiaba.

In questi mesi sto approfondendo i miei studi sulla narrativa per ragazzi, poiché l'argomento della mia tesi verterà sugli elementi di fiaba in alcune opere letterarie del '900. Imbattendomi in testi sempre più affascinanti (da Propp a Bettelheim, passando per Calvino, solo per citare i maggiori) mi sono resa conto di quanto sia diffusa la tendenza a trattare la narrativa per l'infanzia come se fosse solamente un'accozzaglia di storie "semplici" o peggio ancora "semplificate". Ma le storie per bambini, e in particolar modo le fiabe, non sono affatto semplici: hanno solamente un linguaggio diverso. Ed è complicato, perché è un codice di interpretazione della realtà che affonda le sue radici là dove i primi uomini hanno iniziato a comprenderla, ai tempi dell'infanzia del mondo.



A presto,


mercoledì 4 giugno 2014

giovedì 15 maggio 2014

Ho ucciso un angelo un anno fa


Aspettatevi un post ricco di emozione e privo di coerenza.

Perché un anno fa, il 15 maggio 2013, ho trovato in libreria Di me diranno che ho ucciso un angelo.

Ho pensato a lungo a come scrivere questo articolo, per me così importante, e la conclusione è che scriverò come ho sempre fatto: acchiappando immagini vaganti, lontane e spesso imbarazzanti, pescandole dalla confusione dei miei ricordi precedenti l'uscita del libro.

Una sorella e un gatto

Se penso al mio romanzo, ora, una delle prime cose che mi vengono in mente è l'emozione nel momento in cui la mia editor mi ha mandato la mail con scritto (testuale): "Non sto scherzando, Gisella: ho intenzione di pubblicarlo".
Anna e Elsa da "Frozen"
Ho reagito come una pazza, in maniera opposta ai miei sentimenti: ho cominciato a urlare e a piangere come se mi avessero spoilerato il finale di Game of Thrones. Ho attraversato la casa delirando, ho trovato mia sorella terrorizzata che mi ha chiesto: "Cosa c'è? Cosa c'è?", e ho ululato tra le lacrime: "Mi pubblicano!". Mia sorella mi ha abbracciato e abbiamo pianto come due pazze. E' stato uno dei momenti più belli della mia vita (?) e sono felice di averlo condiviso con lei. E lei sa perché.

Poi è arrivato nostro padre, e la scena si è ripetuta, con la differenza che lui non ha pianto, ma si è limitato ad abbracciarci e a coccolarci come si fa con due gattini che danno di matto.
A proposito, in tutto questo, il nostro gatto ci fissava con felina disapprovazione.

Difficili ringraziamenti

Da quel momento è cominciata la fase di editing, correzione bozze, scelta della copertina. E poi il momento più difficile, quando la mia editor mi ha chiesto: "Hai delle persone da ringraziare?"
Sì, troppe.
La famiglia, che da dieci anni mi sente ripetere "Pubblicherò un libro!"; alcuni professori che mi hanno sempre sostenuto e due scrittori, il purtroppo scomparso Mario Lodi e il maestro Aldo Pallotti, che hanno letto il romanzo e mi hanno dato un giudizio; gli amici, perché, come diceva Ermanno Olmi, tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico.

E Teo, per la barchetta, la matita, e la pioggia.

Dal film Rapunzel.

In libreria!

Mi sembrava tutto irreale. La sera precedente alla pubblicazione, i miei amici mi hanno organizzato una festa a sorpresa e la mia editor, Beatrice Masini, mi ha inviato un sms: "Domani è il gran giorno!", eppure mi sembrava ancora tutto molto strano, come se non stesse capitando a me. Il giorno dell'uscita del romanzo, Teo mi ha portato in libreria, alla Feltrinelli di Pavia.
E c'era, c'era davvero.
E l'avevo scritto io.


Un anno

L'anno che è seguito, quest'anno, è stato indimenticabile. E scusate se faccio finta di essere una scrittrice e non so trovare una parola migliore. Non c'è.
Le interviste per radio e televisione, le presentazioni in giro per l'Italia, a Bergamo, Pavia, Alessandria, Lecco e al Lucca Comics 2013... e tanto altro.
Non tutto è stato positivo: mi ha spiazzato l'invidia di alcune persone che al tempo mi erano molto care. Ma mi ha consolato la stima inaspettata di persone che non avevo mai conosciuto.
Il romanzo mi ha portato a conoscere tante, tante persone, blogger, lettori, giornalisti, altri scrittori, che, non mi stancherò mai di dirlo, sono la parte più bella della pubblicazione. Ora ne ho la certezza: scrivo per me stessa, pubblico per incontrare chi mi legge.
Ecco solo alcuni nomi.
Per quanto riguarda i blogger, vedete qui l'elenco di coloro che hanno recensito il libro in maniera positiva, e a volte entusiastica, a cui sarò sempre grata: Di me diranno che ho ucciso un angelo.
Per quanto riguarda i lettori, rimango sempre sbalordita quando ricevo commenti sul mio profilo facebook personale o sulla pagina ufficiale del romanzo, e ne approfitto ancora una volta per ringraziarvi. Siete il motore della mia scrittura, siete una droga. Grazie.
Per quanto riguarda gli scrittori, cito quelli con cui ho parlato di più: Ilenia Provenzi e Francesco Gungui (grazie per le chiacchierate e i consigli!) e naturalmente Luca Tarenzi e Aislinn, i quali hanno il pregio di scrivere libri bellissimi, e il difetto di continuare a ripetermi quanto io sia carina e coccolosa (dove, dove ho sbagliato?! XD).

Dal film Up.

E adesso?

Me lo chiedo spesso.
Perché io ho sempre vissuto la scrittura in maniera molto romantica e, insomma, molto ingenua: come un sogno.
Adesso sto cominciando a capire che può diventare la mia strada. Un lavoro? Forse. Amo la scrittura e, se qualcuno continuerà a leggermi, la scrittura potrà diventare un lavoro.
Adesso, quindi, io scrivo.
Continuo a scrivere.